La storia del Club del Miglio

Ci piace l’idea che a raccontare di noi siano le parole tratte da un articolo di Correre,  rivista di settore più venduta in Italia. L’articolo ha presentato la stagione 2020. Se invece sei interessato al documento di sintesi in cui sono elencate, anno per anno, le prove del Club del Miglio, il documento (PDF) è scaricabile QUI.

Date del Miglio ai runner che vogliono volare

Nella cultura occidentale, quando si parla di miglio, si pensa subito al mangime per gli uccelli e non soltanto destinato a quelli in gabbia. Tuttavia il miglio, inteso come unità di misura della lunghezza, è un alimento che può essere molto utile anche ai runner. Specialmente quelli che amano macinare chilometri. Tanti e sempre uguali. Salvo poi lamentarsi se in gara non volano, restando senza miglioramenti nelle loro prestazioni cronometriche.

A tutti loro suggeriamo caldamente d’iscriversi ad un circolo che non è certo esclusivo, destinato alle élite della corsa, ovvero il Club del Miglio. Nato nel 2002 grazie alla passione di Fulvio Frazzei che ha saputo coagulare l’interesse di alcune società lombarde. Il programma delle gare si concentra sulla classica distanza anglosassone, ma non solo, come ci spiega il patron del Club: “La premessa fondamentale è che le nostre manifestazioni sono aperte agli atleti di ogni età, dai più giovani, i bambini della categoria esordienti, passando per tutte le giovanili, fino agli atleti assoluti, per finire con i master, anche ultraottantenni. Quindi per i più piccoli le distanze sono le frazioni del miglio ovvero circa 200 metri per poi salire fino ai classici 1609,34 metri”.
E non solo corsa. “Al Club è collegato anche un circuito FIDAL promozionale, chiamato appunto “Oltre al Miglio c’è di più” dove è possibile, ma non obbligatorio, provare altre distanze oltre ai concorsi di salti e lanci”.

Quando si parla di pista e distanze brevi, molti podisti amatori si sentono fuori luogo dovendo uscire dalla rassicurante coperta di Linus rappresentata da 10k, maratone e mezze. “Comprendo l’iniziale diffidenza dei runner tradizionali, ma basta frequentare una tappa del Club del Miglio per capire come la partecipazione sia estesa non soltanto in termini anagrafici, ma anche a livello di prestazione. Con il minimo comun denominatore della cordialità nei rapporti tra gli atleti, avversari solo nominalmente”.

“Non mancano però anche i livelli più alti”, prosegue Frazzei, “buona parte dei record italiani delle categorie master sono stati conseguiti durante delle tappe del Club. L’iscrizione è infatti aperta anche agli atleti fuori regione. Nel 2018, a Carate Brianza (MI) abbiamo forse toccato il nostro punto più alto. Con 4’16”16 Davide Raineri del CS San Rocchino ha mancato il primato mondiale SM45 (n.d.r. poi ottenuto al Golden Gala) per soli 7 centesimi”.

In Inghilterra il miglio è qualcosa di più che una semplice distanza di mezzofondo. E’ una passione che diventa quasi religione col record mondiale del 6 Maggio 1954, quando allo stadio di Oxford, Roger Gilbert Bannister fermò i cronometri sotto la barriera dei 4 minuti, precisamente a 3’59’’4. E pensare che a causa del forte vento, miracolosamente calato a pochi minuti dal via, il 25enne studente inglese aveva pensato di rinunciare alla gara. Impresa ritenuta fino all’ora impossibile, il “Miracle Mile” ispirò libri, film e convinse la zecca britannica a coniare una moneta da 50 pence che raffigurava la falcata dell’atleta ed il cronometro indicante il tempo del primato.
Una passione che ha contagiato Frazzei, da cui torniamo per chiedergli come convincerebbe il runner medio, quello che per meno di 10 chilometri, non s’infila nemmeno le scarpe, a venire a provare: “Innanzitutto le prove sono al sabato e quindi non dovete tradire altre manifestazioni più lunghe della domenica. Poi state tranquilli, tra il riscaldamento che dev’essere abbondante e un necessario defaticamento, la dose minima necessaria al chilometrodipendente può essere facilmente raggiunta. Ci si diverte, si prova qualcosa di diverso, si conosce nuovi amici, la tribù dei milers. Poi se ci si prende gusto si prova anche ad allenarsi su queste distanze, propedeutiche a far lavorare le nostre fibre muscolari bianche come direbbero gli esperti. Cosi come per forza e resistenza, un miglioramento della velocità di base è un altro mattone importante della preparazione anche per chi punta a distanze maggiori”. Per volare anche lì.